giovedì 31 maggio 2012

Un pomeriggio andato di merda.
Sono un problema e basta. Porto sofferenza a tutti quelli che mi amano.
Soffro io e loro. Ma a che cosa serve vivere così? Io ringrazio Dio per avermi dato una vita, avermi dato dei genitori che mi amano, una famiglia, un tetto sopra la mia testa, un fidanzato che mi trova bellissima. Lo ringrazio per avermi dato questa grande possibilità ma ora io non sono felice. Non voglio vivere una vita infelice. Non voglio. Ho paura. Mi sento stringere nel petto, come se avessi delle catene che si attorcigliano intorno a me e mi tolgono la forza di respirare. Mi sento intrappolata in questa dannata ossessione. Mi lamento ma non ne esco. Non riesco a stare meglio. In questi giorni si era placato. Posso dire di essere quasi tornata come prima ma ora no. Ora tutto è come prima. e mi è anche tornato il mal di pancia. Ma io so perché. Questa  è tutta ansia, paura e odio che provo. Odio il mondo, la vita, il fatto di non poter stare bene. Voglio vivere una vita normale e non riesco. Eprure non mi manca niente. Ma in realtà mi manca tutto. Dentro mi sento vuota. Mi sento una nullità, messa a vivere senza un reale motivo. Mi sento solo in più nel mondo. Vorrei rinchiudermi in questa stanza per sempre. Rimanere qui, non sapere più niente di nessuno e del cibo. Vorrei spaccare quello specchio che ogni attimo mi giudica, vorrei non guardarmi mai più. Vorrei smettere di pensare. Sono una ragazza di 18 anni che dovrebbe vivere spensierata, felice. Dovrei ridere, dovrei essere NORMALE. Non faccio niente di tutto questo anzi. Io piango, sto male, mi graffio, mi tiro i pugni nello stomaco, nelle gambe. Non rido mai. Non sono più io. Ve lo giuro, non ero così. Sono sempre stata una ragazza dolce, affettuosa, sorridente e solare. Ero simpatica, avevo stima di me stessa. Mi sentivo bene e mi amavo. Amavo me stessa, e non mi sarei cambiata mai con nessuna. Ora, la mia vita la darei a qualcun'altro. A qualcuno che sappia apprezzare questo dono. A qualcuno veramente in grado di saperla sfruttare al massimo. Non mi merito, non merito la vita, perché non sono capace a viverla. Non sono niente, sono solo brava a far incazzare tutti e a mangiare come schifosa vacca. Ma oggi tutto questo va oltre. Oggi è peggio. Ora sto male, ho paura, sono arrabbiata, mi sento a pezzi. Ho voglia di scappare, di correre, di chiudere gli occhi e non svegliarmi mai più. Se penso che tra poco finisce la scuola mi viene l'ansia perché non sono né matura né pronta ad essere inserita nel mondo degli adulti. Da sola non sono in grado di vivere. Non sono capace di affrontare le situazioni del mondo. Una volta ho affrontato una cosa più grossa di me e non so come ci sono riuscita. Questa paura che ho ora non è nulla a confronto eppure mi spaventa di più. Mi spaventa questa ultima settimana di scuola, mi spaventa iniziare gli esami, mi spaventa lavorare, mi spaventa il domani. Se mi immagino io non mi vedo. Non riesco a vedermi a 30 anni. Non so cosa potrei diventare. Non vedo una donna in carriera, una mamma, una moglie. Non vedo nessuna me. Tranne quella sola, che non ha saputo concludere niente nella sua fottuta esistenza. Vorrei fare la pasticcera ma ancora prima di iniziare dentro di me scatta un pensiero fisso che si ripete: non sei in grado. Non sono in grado. Non sono in grado di fare anche la cosa più stupida. Non sono buona ad apprezzarmi e di conseguenza non apprezzo nessuno. Non riesco più a dimostrare il mio amore. Non riesco ad avere un equilibrio. Non trovo più me stessa. Dove sono andata a finire? Fino ai 15 anni ero io. Da lì in poi tutto è cambiato. Forse nella fase di crescita mi sono persa qualche passaggio importante. Forse semplicemente non sono più quella di una volta. Sono cresciuta ma non mi va bene così. Ho sempre saputo apprezzare anche le cose più semplici della vita. Ho visto mia madre all'ospedale, che affrontava delle chemio perché aveva il cancro. Ho accudito io mio padre e mio fratello. E a me ci pensavo soltanto io. C'era il mio fidanzato si, e lui è stato fondamentale per me in quel periodo. Ma dentro io ero sola. Mia madre non c'era. Per un anno non c'è stata e ancora oggi, dopo 4 anni, ho paura che tutto possa ritornare. Ma quella fase l'ho superata, sono andata anche da una psicologa. Mi ha aiutata a capire che nessuno mi aveva obbligato a fare quello che facevo, e che se avevo tutto il mondo sulle mie spalle era solo perché me lo ero voluto mettere io. Aveva ragione. E ho superato tutto. Ora non capisco cos'è. Tutto questo odio,tutta questa sofferenza, tutta questa rabbia perché ce l'ho? Mi sta mangiando l'anima, si sta impossessando di me. Anzi, lo ha già fatto. Rispondo male a chiunque, sono sempre nervosa. Capisco se mia madre mi parla male, se il mio fidanzato si incazza e mi lascia, capisco se mi abbandonano.  Hanno ragione. Ma cosa merito io? Nessuno. E' come se fossi un involucro. Ma dentro non c'è nulla. L'involucro non protegge niente. Non esiste qualcosa all'interno. Sono vuota. E prima, con quei biscotti, le merendine, cercavo di colmarmi di sostanza. Ma non ci sono riuscita. Ho provato a vomitare, non ci sono riuscita. Voglio andare a correre, correre velocissima e non fermarmi. Buttarmi poi da qualche parte a morire. Mi metterei in mezzo ad una strada, aspettando che una macchina mi passi sopra. Voglio morire.
Chiedo scusa al mio amore per averlo trattato male, per essermene andata quando potevamo stare insieme a ridere e scherzare. Gli chiedo scusa perché lui è tanto dolce con me, mi ama e ha tanta pazienza.
Chiedo scusa alla mia mamma perché le ho promesso di provare a stare bene e invece sto facendo tutto il contrario. Le chiedo scusa perché sta male per colpa mia. Chiedo scusa anche al mio papà, a mio fratello, alle mie zie, alla mia nonna e nonno. Chiedo scusa a tutti per essere come sono. Sempre arrabbiata, sempre triste e nervosa senza alcun motivo reale. Ci sono persone al mondo che muoiono per cose gravi, per cose che non avrebbero mai voluto. Ci sono persone che sono senza una gamba, un braccio, una mano, un dito eppure sorridono. Ci sono persone disabili che sono costrette a vivere tutta la vita su una sedia a rotelle o attaccate ad una macchinetta. Ci sono persone che hanno dei motivi validi per desiderare la morte o una vita diversa. Io no. Io so di crearmi un problema che non esiste. Ma questo è quello che vedono gli altri. Dentro di me questo problema è scattato all'improvviso e nessuno lo vede. Eppure, io non vivo più. Dimagrire, gambe, pancia, bilancia, calorie, paura, ossessione, grassa, magra, cibo,digiuno, correre, sport, abbuffarsi. La mia mente è fatta di questo. E non è vita.

1 commento:

  1. Piccola ti sento vicina.
    Anche io mi sento soffocare dal futuro dalla vita dal mio ripetermi "non ce la farai"
    E so che è stupido perchè probabilmente neanche io ci credo abbastanza ma il mondo è bello.
    E c'è sempre qualcosa di positivo per tutti.
    Per me.
    Per te.
    Per loro.
    Per tutti.
    E ci vorrà tempo e ci vorrà fatica e finalmente il sole arriverà e staremo bene.
    Continua a lottare.
    Ogni passo è una conquista.
    Puoi farcela.
    Io sono con te.
    Si non sono nessuno però sappi che io ci sono.

    "Appoggiati a me..che se ci dovesse andar male cadremo insieme e insieme sapremo cadere. Appoggiati a me. "[cit.]

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